Il progetto, avviato nel 2022 con una prima “spedizione” a Torre Boldone da parte di un gruppo di aspiranti pasticcieri francesi, fa parte dell’accordo di cooperazione istituito dai “Quattro motori per l’Europa”, che crea un filo diretto tra le scuole professionali delle regioni di Auvergne-Rhone-Alpes (Francia), Daden-Wurttenberg (Germania), Catalogna (Spagna) e Lombardia (Italia), a cui si è successivamente aggiunta Malopolska (Polonia).

Quest’anno gli otto “ambasciatori” della Fondazione Isb, tutti studenti al terzo anno del corso di panetteria e pasticceria, hanno fatto un’esperienza immersiva di due settimane in una delle capitali della pasticceria francese, accompagnati dai professori Daniele Mazzoleni e Stefano Bonfanti.

All’ Institut des Métiers de Saint-Etienne il grande protagonista è stato il cioccolato.

La settimana era divisa in due attività principali: il laboratorio a scuola e lo stage in azienda.

Abbiamo imparato come scioglierlo, come trattarlo e modellarlo creando delle sculture a forma di animali” ha spiegato Alex.

Dopo le monoporzioni rivisitate di Foresta Nera e Paris Brest, la seconda settimana è stata la volta delle sculture di caramello.

Per l’occasione i nostri ragazzi hanno ricevuto la visita, oltre che del nostro direttore Simone Nava, anche di un altro ospite speciale: Jean Jacques Borne, uno dei fiori all’occhiello della pasticceria francese e insignito di uno dei suoi titoli più ambiti, il MOF (“Meilleur Ouvrier de France”, ossia Migliore Operaio di Francia).

Tanto lavoro e tante soddisfazioni, insomma, ma anche tante piccole uscite alla scoperta di un territorio dalla forte tradizione gastronomica: dalle cene in location suggestive, alcune delle quali gestite da ex studenti dell’Imse, alla visita alla fabbrica di cioccolato “Weiss”, la più antica di Saint Etienne.

All’inizio con la lingua ci sono stati alcuni imbarazzi, ma la voglia di comunicare, conoscerci e scherzare è stata più forte” ha commentato Giada.

Vivere questa esperienza lavorativa fuori dall’Italia – continua Sofia – è stata una rivelazione: mi ha mostrato che anche per le preparazioni più classiche ci sono differenti metodi di realizzazione; è proprio vero che Paese che vai, usanza che trovi”.

A lei fa eco Giorgio: “Anche per me è stato interessante scoprire le differenze tra pasticceria italiana e francese”.

Marika trae le sue conclusioni: “Torno con un bagaglio professionale notevolmente arricchito che sicuramente mi sarà utile per entrare nel mondo del lavoro”.